RetroShare: il futuro del Peer-to-Peer è ora più che mai nella privacy


Esiste dal 2006 ma solo adesso sta mietendo un successo degno di nota (chissà come mai eh). Stiamo parlando di RetroShare, software che promette di far tornare alla riscossa il File Sharing su rete Peer-to-Peer dopo la strage del mondo della pirateria digitale iniziata con la chiusura di Megaupload da parte del FBI. A fare il punto sull’incredibile successo che questo client P2P sta riscuotendo da due mesi a questa parte è il sito TorrentFreak, che ha avuto modo di parlarne col fondatore, tale “DrBob”.

L'interfaccia del programma

 

Questi, ovviamente entusiasta, sostiene infatti che il suo software – “vecchio” nel nome ma moderno, anzi addirittura “futuristico” per le molteplici soluzioni salva-privacy che adotta – è passato da un traffico diremmo “noioso” di circa 5000 download nel mese di Novembre 2010 ad uno di 20000 nel mese di Febbraio 2012, con un incremento di ben 10 volte rispetto ad appena lo scorso Dicembre. Sono cifre che viste nell’insieme non suscitano tanto scalpore, ma che analizzate nello specifico del singolo software sicuramente fanno riflettere…

Grafico che mostra l'andamento dei download da fine 2010 fino ad oggi

 

…fanno riflettere se non altro sapete perché? Perché siamo di fronte ad uno dei pochissimi client P2P dotato di tecnologie di criptazione a prova, veramente, di FBI (almeno così pare). Tutto inizia con la semplice comunicazione con gli altri utenti, che solo se ritenuti sicuri possono essere aggiunti come amici tramite certificati PGP (Pretty Good Privacy), dopodiché si passa allo scambio vero e proprio dei dati, protetto a sua volta dalle librerie OpenSSL, versione open source dei famosi protocolli di sicurezza SSL e TLS. Come se non bastasse, ogni file scaricato da un utente sconosciuto passa sempre per almeno un amico, così si evitano anche i fake.

Per ulteriori informazioni visitate il sito ufficiale.